Tag Archives: ospedali

LA CHIUSURA DEL SAN GIACOMO E LA VIA ROMANA ALLA CITTÀ CONTEMPORANEA

di Giuseppe Strappa

in “Corriere della Sera” del 10.11.2008

Il naufragio dell’ospedale San Giacomo in via del Corso a Roma, chiuso senza un progetto, sembra annunciare anni di pericoloso abbandono.
Italia Nostra ha tentato, per ora con successo, di prevenirne la vendita ai privati reclamandone il mantenimento ad ospedale. Ma forse non basta. L’antica struttura pone problemi di tutela del patrimonio storico per la quale può essere sbagliato conservare in modo intransigente la funzione originale. Lo  dimostrano, per dare un’idea, i tanti vecchi cinema romani sfigurati dalle trasformazioni in multisala.
Un ospedale poi, per l’edilizia storica, può rivelarsi una macchina spietata e distruttrice come testimoniano le attuali, pietose condizioni del San Giacomo, sfigurato da impianti e superfetazioni.
Ne dovrebbero tener conto le vaghe proposte che, in questi giorni, evocano esempi parigini mitizzati dal nostro consueto, disinvolto provincialismo.
Il celebrato Hotel-Dieu, con i suoi cortili trasformati in blocchi operatori, le grandi sale tagliate da solai dietro le facciate ottocentesche, è, in realtà, un falso, un modello ipocrita di conservazione.
Per non parlare del caso dell’Hôpital Laennec, venduto alla società Cogedim per essere trasformato in servizi privati e alloggi di lusso con la giustificazione di alcune strutture per uso sociale. E allora, cosa fare?
Credo che il caso del San Giacomo dovrebbe essere trasformato, da querelle conservatrice, in occasione per sperimentare un’originale “via romana” alla città contemporanea. Un laboratorio d’architettura dove, nel pieno spirito del testamento del cardinale Salviati e conservando le strutture a servizio del quartiere (come il prezioso centro di dialisi), dovrebbero essere immaginati nuovi spazi pubblici per l’ospitalità, nuove forme d’accoglienza compatibili con le antiche strutture.
Liberando e restaurando le parti storiche, trasformando il labirinto di infinite addizioni stratificatesi nel tempo in un organismo architettonico degno di una grande capitale, si dimostrerebbe, contro i tanti stereotipi di moda proposti per Roma, come la modernità non si “immette”, come un’iniezione, nel tessuto storico, ma è il risultato di un processo di trasformazioni: necessarie, proporzionate, congruenti.