LOUIS KAHN E ROMA

131126_locandina_roma_eredita_di_kahn_roma

LOUIS KAHN E ROMA
Terminata la stagione dei “maestri” (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe), quella di Louis
Khan è stata senz’altro la figura più rilevante nel panorama architettonico mondiale
degli anni ’70.
In anni recenti si sta assistendo, a livello globale, a un rinnovato e crescente interesse per la
sua opera, riconosciuta come vero atto di rifondazione dell’architettura moderna.
Una prima fase di tale riscoperta, legata essenzialmente alle vicende umane dell’architetto
americano è stata inaugurata dall’uscita del film My Architect di Nathaniel Kahn (2003); a
pochi anni di distanza il restauro della Yale University Art Gallery (2006) ha riaperto in America
il dibattito su Louis Kahn, al quale hanno fatto ampia eco in ambito europeo la retrospettiva
“Louis Kahn ,The power of Architecture” al NAi di Rotterdam protrattasi poi a Basilea e Oslo ,
il libro di William Whitaker e George Marcus “The houses of Louis Kahn” e il testo, in lingua
italiana di Maria Bonaiti “Louis I. Kahn. 1901-1974” (2013). Il 2012 ha visto inoltre
l’inaugurazione del magnifico Franklin D. Roosevelt Four Freedoms Park, realizzato postumo a
quarant’ anni di distanza dalla morte dell’architetto americano.
Grande attesa sta suscitando, inoltre, l’inaugurazione della nuova ala del Kimbell Museum (uno
dei capolavori di Kahn) progettata da Renzo Piano e prevista per la fine di Novembre 2013.
La maggior parte di questi nuovi studi verte, tuttavia, soprattutto sulle opere del “primo Kahn”
o su quelle incompiute. Si avverte ora, invece, l’esigenza di indagare il fondamentale
rapporto di Louis Kahn con Roma, città che lo ha affascinato con le sue potenti rovine
e che è all’origine del suo nuovo modo di progettare. Roma ha, infatti, influenzato
enormemente Louis Kahn e, a sua volta, Kahn ha condizionato in maniera durevole un’ intera
generazione di architetti romani.
Rispondendo a questa necessità il DRACO, Dottorato in Architettura e Costruzione della
Sapienza di Roma, diretto da Giuseppe Strappa, organizza, con la collaborazione dell’American
Academy in Rome, e con il supporto dei figli di Louis Kahn (il regista Nathaniel, la musicista
Sue Anne, la pittrice Alexandra) e dei più importanti studiosi del tema, la giornata di studio
: “Roma,l’eredità di Kahn” , moderata dagli architetti Elisabetta Barizza e Marco Falsetti.
La prima parte della giornata indagherà le tematiche legate al soggiorno di Kahn a Roma e la
vitale influenza di tale soggiorno sul suo pensiero. Interverranno i figli di Kahn Nataniel, Sue
Ann e Alexandra (in streaming da Philadelphia), e gli architetti, Maria Bonaiti, Giorgio Ciucci,
Paolo Portoghesi, Giuseppe Strappa. Saranno indagati il contesto italiano e romano in cui il
messaggio di Kahn è stato accolto e le diverse forme della sua ininterrotta influenza.
La seconda parte della giornata interesserà gli aspetti più direttamente legati al progetto,
analizzando l’ influenza di Kahn sulla generazione di architetti che per prima ha conosciuto e
indagato la sua opera. Interverranno Franco Purini, Lucio Barbera, Claudio D’Amato, e gli
architetti del G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti Urbanisti) eredi diretti del messaggio
kahniano: Paola Chiatante, Gabriella Colucci, Anna Di Noto, Roberto Mariotti, Massimo Martini,
Pino Milani, Francesco Montuori, Patrizia Nicolosi e Corrado Placidi.
Aula Magna della Facoltà di Architettura, sede di Valle Giulia, Via Gramsci, 53,
Martedì 26 novembre, ore 10.