Palazzo di Giustizia a Teramo – Gianfranco Caniggia, 1968-1981
Palazzo di Giustizia a Teramo – Gianfranco Caniggia, 1968-1981
U+D Urban form and design | n.20 2023 call
Territorio e Disegno urbano
Strumenti, studi, progetti
Scadenza: 1 settembre 2023
Pubblicazione: entro dicembre 2023
Territory and Urban Design
Tools, studies , design
Deadline: September 1 st 2023
Publication: December 2023
Sotto la spinta di un’ urbanizzazione crescente, sono stati cancellati i confini tra la città e l’area vasta che ad essa fa riferimento, stabilendo inediti legami tra paesaggi naturali, urbani e metropolitani . Nella condizione contemporanea, questi legami sono leggibili come complessa rete di relazioni fisiche, (naturali e antropiche), e immateriali che hanno perso i tradizionali caratteri di organicità del territorio storico
La città contemporanea va ormai pensata all’interno di un nuovo paradigma dinamico: come momento di provvisorio equilibrio nel divenire d i parti e sezioni di scambio che ne ridefiniscono costantemente l’ assetto morfologico.
Il territorio, a sua volta, è oggi costellato d i piccoli centri che stanno affrontando a volte fasi di abbandono, ma anche di una inedita trasformazione e nuovi sviluppi nel rapporto tra il paesaggio agrario e ciò che resta del paesaggio naturale, facendo pensare a una possibile, originale organicità futura……
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Casa della cultura
CITTÀ BENE COMUNE
LA RICOSTRUZIONE È PROGETTO
Note a partire dal libro di E. Bordogna e T. Brighenti
Il testo pubblicato di recente da Enrico Bordogna e Tommaso Brighenti, Terremoti e strategie di ricostruzione. Il sisma in Centro Italia del 2016 (LetteraVentidue, 2022), ripropone uno dei temi che ciclicamente riemergono nell’attenzione dei media e della pubblicistica nazionale. E riappaiono in modo drammatico, come se ogni tragedia ci lasciasse sorpresi di fronte a un evento nuovo e imprevedibile e non fosse a tutti noto il carattere endemico della fragilità geologica del nostro territorio. Come se fosse necessario ripartire ogni volta da una tabula rasa. E questo è il centro del problema. Perché anche la distruzione è un’architettura, una decostruzione che non segue regole imposte dagli uomini ma quelle, naturali e terribili, di faglie geologiche e sostrati profondi che inducono modifiche inaspettate nella forma del paesaggio costruito. Ma, in quanto involontaria architettura, la catastrofe trasforma, ma non azzera nulla. La forma in qualche modo, se sappiamo leggerla, permane.
L’influenza degli studi di tipologia
processuale sui Codici di Pratica ed i
Manuali del Recupero e nella didattica
del restauro urbano.
The influence of procedural typology
studies on the Codes of Practice, on
the Recovery Manuals and on the didactic of urban restoration
in U+D n.16, 2021
Nell’ambito di una più ampia riflessione sul portato che gli studi di morfologia urbana hanno avuto nella cultura e nell’insegnamento del progetto di architettura degli ultimi decenni, questo breve contributo si incentrerà sulle figure di Gianfranco Caniggia (1933-1987), Antonino Giuffrè (1933-1997) e Paolo Marconi (1933-2014) e su come gli studi di tipologia processuale della scuola muratoriana, ed in particolare le applicazioni operative di Caniggia, abbiano influenzato la nascita dei codici di pratica concepiti da Giuffrè per la conservazione e la messa in sicurezza del costruito storico, in particolare nei centri storici a rischio sismico, e l’evoluzione nello stesso senso dei manuali del recupero prodotti dalla scuola di Marconi.
E come la ricerca operativa e l’insegnamento di questi grandi maestri abbia inciso profondamente nella didattica del restauro urbano.
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