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L. Franciosini, C. Casadei,Restauro e valorizzazione del Complesso delle Sette Sale a Colle Oppio

Luigi Franciosini, Cristina Casadei, Restauro e valorizzazione del Complesso delle Sette Sale a Colle Oppio,

in U+D n.21

Non è sempre necessario che il vero prenda corpo; è già suffciente che aleggi  nei dintorni come spirito e provochi una sorta di accordo come quando il suono delle campane si distende amico nell’atmosfera apportatore di pace. (Goethe, 1998).

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Call per il n. 22/23 della rivista U+D dedicato al patrimonio architettonico, storico e ambientale

U+D Call

Urbanform and Design | n.22-23 2025

Patrimoni culturali / Cultural heritages

La nozione di patrimonio in architettura ha assunto nel tempo accezioni molteplici non sempre riconducibili a un unico postulato ma sempre ascrivibili al riconoscimento dei caratteri e delle testimonianze di cui è portatrice ciascuna cultura civile in un luogo. 

Il recente interesse a enunciare una definizione formalizzata ha gradualmente portato a riconoscere, insieme alle espressioni concrete e materiali, anche le manifestazioni immateriali che connotano il pater munus contribuendo, in parallelo, a separare i livelli di giudizio critico sulle componenti specifiche, definite da ambiti disciplinari fortemente specializzati sui saperi propri, portando in alcuni casi a rese ingiustificate sul piano della sua significazione. 

La prospettiva che si intende esplorare con questa call for papers mira ad aprire un dibattito sul tema del patrimonio, in linea con le tematiche generali su cui muove la ricerca della rivista U+D Urban Form and Design, interessato a generare un confronto aperto costruito su un orizzonte speculativo dei fenomeni autentici manifestati nel rapporto multiscalare, dal territorio al paesaggio, dalla città all’architettura, e diacronico, dall’Antico al Moderno, in quanto massima espressione del viaggio di una società attraverso “storie e luoghi” diversi.

Ciascuna manifestazione, connotata da esiti variabili derivanti da significati propri, specchio della cultura e del tempo nel quale si sono rivelati al mondo, è senza dubbio espressione degli ideali, delle teorie ma anche delle utopie, spesso inseguite in forma autoriale, senza le quali non si spiegherebbero le manifestazioni più estreme.

Il numero 22-23 della rivista U+D Urban Form and Design sarà articolato, quindi, secondo tre filoni di ricerca paralleli: Il Paesaggio come patrimonio culturale, Il patrimonio Storico Urbano e dell’Architettura, Il patrimonio del Moderno

Il Paesaggio come patrimonio culturale.

L’analisi, il recupero e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, dei paesaggi culturali e dei sistemi rurali tradizionali, degli spazi aperti della città, nonché dei sistemi idrografici e dei corridoi ecologici di connessione tra urbano e agrario è inteso come momento centrale per riattivarne i caratteri condivisi e valorizzare i luoghi. In questi sistemi carichi di significati, i valori formali e culturali si fondono a quelli storici, morfologici, ecologici ed estetici del territorio, rappresentando l’opera combinata della natura e delle persone, nei quali i territori e le città si identificano culturalmente. 

Il patrimonio Storico Urbano e dell’Architettura

Scriveva Marc Bloch nella metà degli anni Quaranta del Novecento: “L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato, ma è vano cercare di comprendere il passato se non si sa niente del presente. Il Patrimonio storico, della città e dell’architettura, è dunque patrimonio contemporaneo. Il ruolo del progetto è quello di comprenderlo e interpretarlo al fine di renderne disponibili i significati per la contemporaneità e per il futuro. 

Il patrimonio del Moderno.

L’architettura del Moderno segna, gradualmente, il superamento dei tradizionali codici della cultura neoclassica verso una ricerca di aggiornamento del linguaggio alla luce del debutto della nuova tecnica costruttiva a telaio in calcestruzzo armato. Un’architettura di transizione caratterizzata da un equilibrio instabile tra ricerca di continuità, con i luoghi e le loro identità, e volontà atopica di innovazione, consegnandoci un patrimonio ricchissimo, di progetti e ricerche, che identifica tutto il “secolo breve” condizionandone, indirettamente, le prospettive e gli sviluppi successivi.

Nella convinzione che la nostra eredità storica, ambientale, urbana, architettonica, non sia solo un lascito ma, soprattutto, una costruzione condivisa che si rinnova di continuo, con questa call U+D chiede contributi critici e nuovi progetti capaci di evidenziare come il patrimonio culturale costituisca, in realtà, il sostrato molteplice della nostra condizione contemporanea. 

Scadenza: 30 novembre 2024

Pubblicazione : entro il 30 Giugno 2025

Gli articoli proposti verranno pubblicati nella sezione “punti di vista”. I contributi dovranno esprimere l’opinione personale dell’autore sul tema del numero ed essere inediti. Non verranno accettati testi già pubblicati in altra sede.

Essi dovranno essere inviati alla Redazione della rivista entro il 30 novembre 2024. 

La dimensione del testo va contenuta entro un massimo di 18.000 battute spazi inclusi, comprese bibliografia ed eventuali note. Gli autori possono allegare fino a un numero massimo di 20 immagini. L’editing definitivo verrà condiviso dalla redazione attraverso un contatto diretto con gli autori. Il titolo del numero potrà subire variazioni.

Prima della pubblicazione, ogni testo selezionato dalla redazione sarà sottoposto alla valutazione di due revisori esterni (double-blind peer review) e, ove la proposta venga accettata, la Direzione ne darà comunicazione agli autori entro il 30 aprile.

Il contributo dovrà rispettare le indicazioni riportate nella pagina web: www.urbanform.it/contributi-submissions/

Testi e immagini (con una risoluzione di almeno 300 dpi) dovranno essere inviati alla mail: ud-testi-texts@urbanform.it.

Gli autori dichiarano che le immagini inviate possono essere riprodotte senza far fronte a diritti di terzi.

Come contributo alla diffusione della rivista gli autori dei saggi selezionati si impegnano ad acquistare presso l’editore Tab Edizioni (info@tabedizioni.it) tre copie di U+D, per articolo, al prezzo di € 38,00 ciascuna, oltre le spese di € 7,00 per spedizione postale per l’Italia. Per la spedizione all’estero si dovrà contattare l’editore.

Per ogni informazione scrivere a: ud-testi- texts@urbanform.it

U+D 21 – ABITARE L’ARCHEOLOGIA – INHABITING ARCHEOLOGY (numero completo)

 

 

 

 

U+D LAST n. 21_2024_per stampa

Indice_Contents
2024_anno XI_n.21

Editoriale –  Giuseppe Strappa
Contro l’egemonia del presente
Against the hegemony of the present

Saggi e Progetti_Essays and Projects

1| Luigi Franciosini, Cristina Casadei
Restauro e valorizzazione del Complesso delle Sette Sale a Colle Oppio
Restoration and enhancement of the Sette Sale Complex at Colle Oppio
2| Renato Capozzi
L’emersione delle íchnoi nella città odierna
The Emergence of Ichnoi in Today’s City
3| Giuseppe Di Benedetto
La prassi archeologica del progetto. L’interlocuzione perenne tra antico e nuovo in architettura
The archaeological practice of design. The perennial interlocution between old and new in architecture
4| Giorgio Rocco, Monica Livadiotti
Dal survey archeologico al disegno della città: il caso di Kos nel Dodecaneso italiano
From archaeological survey to town planning: the case of Kos in Italian Dodecanese
5| Federica Visconti
Comporre con e per l’archeologia
Designing with and for archaeology
6| Marcello Sèstito
Archeologia d’Invenzione
Archaeology of Invention

Punti di vista_Viewpoints

1| Maria Pia Amore, Arianna Spinosa
Antico presente: la Villa di Poppea nella contemporanea Oplontis
The Ancient Present: the Villa of Poppaea in contemporary Oplontis
2| Stefano Botta, Bianca Germano
Progettare il contemporaneo come strumento di riconnessione dell’antico. Il caso studio del Colle Celio
Designing the contemporary as a tool for reconnecting with the ancient. The case study of the Colle Celio
3| Francesca Bruni, Mattia Cocozza
Archeologia urbana “ai margini”: l’anfiteatro laterizio di Nola
Urban archaeology “on the edge”: the brick amphitheatre of Nola
4| David Careri
Quale visione e strategia contemporanea? L’Area Archeologica Centrale di Roma: alcune considerazioni
A contemporary vision and strategy? The Central Archaeological Area of Rome
5| Santi Centineo
“Mentre a Roma si discute…”. Il progetto di Giorgio Grassi per il Teatro Romano di Sagunto
“While in Rome they are discussing…”. Giorgio Grassi’s project for the Roman Theatre in Sagunto
6| Martina Crapolicchio
Archeologia dell’impianto urbano. Forme, regole e progetti nel centro storico di Rimini
Archaeology of the urban layout. Forms, rules and projects in the historical centre of Rimini
7| Adriano Dessì, João Gomes da Silva
Lisbona e lo spessore dell’acqua. Le “archeologie vive” delle antiche darsene attivatori della città contemporanea
Lisbon and the thickness of Water. The “alive archaeology” of ancient docks as contemporary city activators
8| Amir Djalali
Rendere visibile. La pianta archeologica e il segreto aperto della forma urbana
Making visible: the archaeological plan and the open secret of urban form
9| Antonella Falzetti, Renato Sebastiani
Continuità urbana del segno archeologico. Forme in attesa
Urban continuity of the archaeological sign. Forms in waiting
10| Oreste Lubrano
Siracusa, una possibile idea di città archeologica. Il rapporto tra lo scavo archeologico e il paesaggio
Syracuse, a possible idea of an archaeological city. The relationship between the archaeological excavation and the landscape
11| Fabiano Micocci, Cristiano Lippa, Michela Iori
Paesaggio, archeologia e costruzione architettonica. La sovrapposizione di Villa d’Este nel palinsesto territoriale di Tivoli
Landscape, archaeology and architectural construction. The case of Villa d’Este in the territorial palimpsest of Tivoli
12| Marco Moro
Archeologia di un continente: astrazione, pedagogia e progetto nel Sud delle Americhe
Archaeology of a continent: abstraction, pedagogy, and design in the South of the Americas
13| Antonio Nitti
Memorie dal sottosuolo. L’atto dello scavo dalla conoscenza archeologica alla rappresentazione dei caratteri della città stratificata mediterranea
Memories from underground. The act of excavation from archaeological knowledge to the representation of the characters of Mediterranean stratified city
14| Andrea Ricci, Novella Lecci
Ascalon/Ashkelon. La memoria della città e la città senza memoria
Ascalon/Ashkelon. The memory of the city and the city without memory
15| Antonio Riondino
L’eredità dell’antico nel divenire archeologico. Una proposizione teorico operativa per il progetto contemporaneo
The legacy of the ancient in archaeological evolution. A theoretical operational proposition for the contemporary project
16| Giuseppe Francesco Rociola
Periurbano e archeologia. Per un’etica della compresenza
Periurban and archaeology. For an ethics of co-presence
17| Raffaele Spera
Il diritto dell’ultimo strato e il caso studio della Villa Augustea di Somma Vesuviana. Dalla lettura morfologica al progetto di architettura, tra scavo archeologico e paesaggio
The right of the last layer and the case study of the Villa Augustea in Somma Vesuviana. From morphological analysis to the architectural design between archaeological excavation and landscape
18| Valerio Tolve
Oltre la conservazione. La resilienza dell’antico per il progetto della città contemporanea. Il caso del Teatro romano di Lisbona
Beyond conservation. The resilience of the ancient for the design of the contemporary city. The case of the Roman Theater in Lisbon

L’Antico Futuro_Ancient Future
0P| Matteo Ieva
Antico futuro e progetto in area archeologica. Il “divenire nel mezzo” nel rapporto con l’antico
Ancient future and project in the archaeological area. The “becoming in the middle” in the relationship with the ancient
0R| Sara Brescia, Valentina Castagnolo, Sebastiano Narracci, Francesca
Strippoli
Rilievo, disegno e modellazione per la conoscenza: il Battistero di San Giovanni di Canosa
Survey, drawing and three-dimensional modeling for knowledge: the
Baptistery of San Giovanni in Canosa di Puglia
01| Antonio Conte
Il Muro e lo Scavo: “Civitas Solis”
The Wall and the Excavation: “Civitas Solis”
02| Matteo Ieva
L’aggere abitato del battistero sabiniano
The inhabited “aggere” of the sabinian baptistery
03| Antonio Riondino
Progetto di riqualificazione dell’area archeologica della via Traiana a Canosa di Puglia
Redevelopment project of the archaeological area of Via Traina in Canosa di Puglia
04| Marcello Sèstito
Costringere il tempo a rimanere desto
Forcing time to stay awake
05| Federica Visconti, Renato Capozzi
Ratio e Tellus. Progetto per l’area del Tempio di Giove Toro a Canosa
Ratio and Tellus. Project for the area of Giove Toro’s Temple in Canosa

Recensioni e Notizie_Book Reviews & News
R1| Angela Fiorelli, Alessandro Lanzetta, Pepe
Barbieri (a cura di), Il respiro delle città. Matrici mediterranee
per abitare il futuro (Loredana Ficarelli)
Angela Fiorelli, Alessandro Lanzetta, Pepe Barbieri (ed.), The breath of the cities. Mediterranean matrix for inhabiting the future (Loredana Ficarelli)
R2| Jörg H. Gleiter, gleiters universum. architektur (Gyöngyvér Győrffy)
Jörg H. Gleiter, gleiters universum. architektur (Gyöngyvér Győrffy)

N1| Giovanni Battista Cocco
Paesaggi Costieri. V Meeting ProArch, 19 gennaio 2024, Politecnico di Bari
Coastal Landscapes. V ProArch Meeting, 19 January 2024, Polytechnic of Bari
N2| Giovanni Battista Cocco
Costa Produttiva Lab. Scuola Estiva internazionale di progettazione
architettonica e paesaggistica, 8-14 settembre 2024, Marceddì (OR)
Costa Produttiva Lab. International Summer School of architecture and landscape design; 8-14 September, 2024, Marceddì (OR)
N3| Rita Salamouni
Abitare il Monumento. Basificazione del Convento e Progettazione
Esplorativa; Scuola/Workshop di progettazione in area archeologica; 17-31 luglio 2024 (online); 29-07 agosto-sttembre 2024; Tomar, Portogallo
Inhabiting the Monument. Convent basification and explorative design. School/Design workshop in archeological area; 17-31 July 2024 (online); 29- 07 August-September 2024;Tomar, Portugal
N4| Mariangela Turchiarulo
Cultura Material no Alentejo. Arquitetura de terra: entre a conservação e a inovação; Workshop di progettazione e costruzione; 8-16 settembre 2024,
Odemira Material Culture in Alentejo. Earthen Architecture:

Contro l’egemonia del presente

 

Editoriale U+D 21

di Giuseppe Strappa

Forse uno dei cambiamenti più rivoluzionari in corso nella nostra vita quotidiana è la scomparsa della carta stampata. Una sparizione non progressiva, come è avvenuto nel passato per tutti i cambiamenti epocali, ma rapidissima, che si sta consumando in pochi anni, a cominciare proprio dalla Cina, dove l’informazione è già quasi completamente digitale e dove pure la carta stampata era nata attraverso secoli di esperimenti. Da noi, solo nell’ultimo anno, i più importanti giornali nazionali, già in forte calo da tempo, hanno perso il 10% delle vendite e in molti concordano che il 2040 sarà la data estrema della loro vita. Alle biblioteche, deposito di memorie e saperi, si vanno sostituendo le memorie removibili che registrano quello che sta avvenendo nello spazio di pochi anni, forse mesi, e che possono essere eliminate con pochi click, liberando spazi virtuali per informazioni più urgenti. L’operazione naturale di “archivia- re” i dati che sono stati acquisiti, a fronte della loro enorme quantità, è sostituita dall’atto del “salvare”, proteggere dalla perdita di memoria invasa da un eccesso di informazioni.
Questa forma d’informazione affidata ai dispositivi elettronici, il distacco dalla materia che assicura la continuità nel tempo, sembra definitivamente decretare il dominio del contemporaneo, di quello che sta accadendo su quello che è accaduto o che accadrà.

Morphology and Urban Design – new strategies for a changing society. 6th ISUFitaly International Conference | Bologna, 8-10 June 2022. Book of Papers.

 

 

PROCEEDINGS_ISUFITALY 2022 BOLOGNA_

Sixth ISUFItaly Conference Presentation

Giuseppe Strappa
ISUFITALY President

We open today the sixth conference organized by the Isufitaly
Association, the Italian network of the International Seminar on Urban Form that we founded 38 years ago with the contribution of the English school of geographers which followed the scientific tradition of the researches of M.R.G Conzen (which had, in turn, roots in the tradition of German cultural geography) and the school of Italian architects referred to the studies of Gianfranco Caniggia and Saverio Muratori, with its roots in the studies on urban form conducted between the wars by innovators such as Gustavo Giovannoni, Arnaldo Foschini, Giovan Battista Milani.
From the beginning it seemed clear to all of us how useful the
disciplinary differences and how fertile integration between the two
groups were.
Geography is a fundamentally descriptive discipline. However, it
was interpreted by the Conzenian school with great attention to the
shape of the city, and after all the Muratorian school considered
reading, in turn, intended as a critical study of the built reality, an
integral part of the architectural design itself. Indeed it considered
the very form of the territory as architecture. This explains why our
Association, made up mainly of architects, had the project as the
central object of our studies.
Isufitaly was founded much later, in March 2007, with the aim of
promoting above all those studies in urban morphology having the
architectural design as their goal.
In these sixteen years, during which I had the honour of being its
president, the Association has grown a lot, gaining a significant role
in the context of urban morphology scholars.
I think a good job has been done, despite few inevitable mistakes.
Above all we remained consistently in our cultural area of interests,
within the sphere of what can be rationally verifiable and didactically transmittable. This in a cultural context in which the disciplinary boundaries of the architectural design seemed increasingly uncertain. Today each of us knows well that beyond those boundaries other important questions arise, of different nature, linked to languages and meanings, to new investigation techniques, to perception and to the artistic component of our work. But we also knows that it is crucial to preserve and develop in contemporary terms a nucleus of knowledge and methods which allows any aesthetic synthesis to be based on sharable foundations, as required by the civil responsibility of our work.
In this spirit, since its foundation, the Association has organized
conferences and communicated its activities. As president, I have
also considered vital the parallel activities in which the members of
Isufitaly participate, such as the organization of meetings, university
courses and publications.
It seems to me that, over time, even in these specific activities, our
Association has earned the esteem of similar organizations which, in
the wake of Isufitaly, have been founded all over the world. 13
It would take too long just to list the activities carried out by all of us
in these years.
I will only mention the two most recent, linked to each other, which,
I believe, have had particular success and international echo. The
first arises from the idea of transforming Isufitaly, from a structure that only plays an aggregative role and disseminates the themes of urban morphology, into an active subject, which carries out research and manages its organization. The occasion was the Kaebup project,
(Knowledge Alliance for Evidence-Based Urban Practices)
coordinated by Nadia Karalambous of the University of Cyprus with
the aim of studying the relationship between urban morphology and
design. Unlike the other participating academic partners, who
reorganized the research within the university structures, I chose to
involve Isufitaly which was supposed to represent, symmetrically to
other departments, the Italian referent in research management. It
should have been a first experiment: other members could have
brought other projects and funding, contributing, while their
autonomy would be respected, to strengthening the scientific
credibility of the Association.
As part of the research, some of us organized the ISSUM, International Summer School in Urban Morphology, which we will discuss in a future session in this conference. I think it could be a useful experiment not only for Isufitaly but also for all the Isuf regional networks and could have interesting developments.
As president of Isufitaly let me therefore say that the outgoing Isufitaly Board has not only taken care of the administrative aspect of the Association, but of an organic structural project that includes
communication (conventions, conferences, website) research (
participation in financed projects) and, finally, teaching (with the
Summer School).
Let me also make a brief consideration on the future of Isufitaly.
As it should be, within Isufitaly the interests of each of us, our beliefs, even our own values, have differentiated, and are increasingly differentiating, over time. The reasons are several (scientific, professional, academic) and all valid, but we must not hide the fact that, for this reason, we are going through a phase of crisis completely new in the story of our common work.
Change, however, is the salt of any structure aimed at experimentation. If it is likely that this condition leads to difficulties in organizing common work, also implying a risk of losing our identity, it is also true that the differences that have arisen could constitute, if well used, not a reason for division, but a resource. And since I consider that my duty, under the new conditions, has been
exhausted, I believe that whoever will takes my place, will have to
place this consideration at the centre of future projects.
A mention to the specificity of this conference.
This sixth Isufitaly meeting has a particular character for several
reasons, all linked to the fact that it takes place in Bologna. For the
first time it is not organized within an architecture faculty but an
engineering one, opening up, in my opinion, a new field of interests
for Isufitaly. I recall that the Bologna Faculty of Engineering boasts an illustrious tradition in the field of urban studies, and that a well-known representative of it, Adolfo Dell’Acqua, participated in our first conferences proposing important reflections on the integration
between morphology and design. This tradition continues today, in
contemporary terms, with the work of Annarita Ferrante (co-chair of this conference) on the existing building heritage.
Bologna was also the seat of some of the most interesting urban
experiments in Italy.
I recall, among others, the innovative ideas of Pier Luigi Cervellati on
the function of the historic centre organically understood in the
context of the entire urban and territorial organism.
Furthermore, Bologna has a particular interest for us as well for the
tradition of studies and experiments on the relationship between
governance and the city development process. Not surprisingly, the
city has had, over time, administrations that have sometimes been
an example of a virtuous management in the transformations of the
building fabric.
For this reason, some of the central themes of the conference are
precisely the problems of urban policy, governance, urban
communities and public space as a laboratory for transformation.
Another relevant theme is that of the renewal of the analysis and
design tools of the urban space, the study of new technologies
dedicated to new environmental strategies.
Of course, ample space will be given to traditional themes of our
conferences such as the reading and design of the existing city
integrated with the ever-current theme of urban regeneration, I
believe that the organizers of the conference and their collaborators
have done a generous and intelligent job. I thank them all on behalf
the Board of the Association and I wish everyone a good job for the
next few days.

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PROCEEDINGS_ISUFITALY 2022 BOLOGNA_