Tag Archives: U+D

U+D n.19 RILIEVI URBANI – NUMERO COMPLETO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

747-3 UD  9   interno_9Mb

Indice_Contents

2023_anno X_n.19
Editoriale_Editorial
Giuseppe Strappa
Tre questioni sul rilievo
Three questions on survey

Riflessioni_Reflections
Alessandro Merlo, Gaia Lavoratti, Giulia Lazzari
Conoscenza e progetto: un binomio inscindibile
Knowledge and design: an inseparable pair

Saggi e Progetti_Essays and Projects
1| Fabrizio Franco Vittorio Arrigoni
La via del disegno
The Path of Drawing
2| Claudio Saragosa, Michela Chiti
Il rilievo del patrimonio territoriale
The survey of territorial heritage
3| Franco Purini
La conoscenza di un’architettura attraverso il rilievo
The knowledge of an architecture through the survey
4| Giovanni Battista Cocco
Conversazione con Beniamino Servino
Conversation with Beniamino Servino
5| Marcello Sèstito
Grammatiche terrestri
Territorial grammars

Punti di vista_Viewpoints

Recensioni e Notizie_Book Reviews & News

 

Call U+D n 20 – Territorio e Disegno urbano – Territory and Urban Design

U+D Urban form and design | n.20 2023  call
Territorio e Disegno urbano
Strumenti, studi, progetti
Scadenza: 1 settembre 2023
Pubblicazione: entro dicembre 2023

Territory and Urban Design
Tools, studies , design
Deadline: September 1 st 2023
Publication: December 2023

U+D Call n 20 ITA ENG (2)

Sotto la spinta di un’ urbanizzazione crescente, sono stati cancellati i confini tra la città e l’area vasta che ad essa fa riferimento, stabilendo inediti legami tra paesaggi naturali, urbani e metropolitani . Nella condizione contemporanea, questi legami sono leggibili come complessa rete di relazioni fisiche, (naturali e antropiche), e immateriali che hanno perso i tradizionali caratteri di organicità del territorio storico
La città contemporanea va ormai pensata all’interno di un nuovo paradigma dinamico: come momento di provvisorio equilibrio nel divenire d i parti e sezioni di scambio che ne ridefiniscono costantemente l’ assetto morfologico.
Il territorio, a sua volta, è oggi costellato d i piccoli centri che stanno affrontando a volte fasi di abbandono, ma anche di una inedita trasformazione e nuovi sviluppi nel rapporto tra il paesaggio agrario e ciò che resta del paesaggio naturale, facendo pensare a una possibile, originale organicità futura……

CONTINUA A LEGGERE

U+D Call n 20 ITA ENG (2)

 

 

 

Tre questioni sul rilievo

 

U+D  Editoriale n.19 – Strappa (1)

editoriale n.19

Tre questioni sul rilievo

Il modo nel quale questo numero della rivista si occupa del problema del rilievo (degli edifici, della cittá, del territorio), non riguarda solo la documentazione e la descrizione delle forme che la realtà costruita presenta ai nostri occhi.
Crediamo che esso si ponga, per l’architetto, soprattutto come questione di conoscenza e di rappresentazione di quella conoscenza. Due termini di difficile conciliazione.
1. Il rilievo e la raffigurazione oggettiva della realtà. Il problema di ogni rilievo è il rapporto di impossibile coincidenza tra le forme del costruito reale (le stratificazioni
degli organismi urbani, l’annodarsi e dipanarsi di percorsi di crinale
e fondovalle) e la loro descrizione grafica, ovvero la presunzione di esattezza di piante, mappe, carte geografiche, incerte e parziali anche quando sono
tracciate con i più sofisticati strumenti digitali. Non è una questione nuova. È, in fondo, l’eterno problema della geografia culturale posto da Alexander von Humboldt, per il quale non basta rappresentare su un piano nazioni e continenti.
Occorre descrivere, piuttosto, la vita che si svolge sulla crosta terrestre, l’intrico della vegetazione delle foreste e l’ordine delle coltivazioni, le famiglie di animali selvatici e quelle delle specie domestiche, il succedersi delle generazioni degli uomini e i meandri misteriosi di fiumi solo in parte esplorati. “Il risultamento più importante d’uno studio razionale della natura – scriveva
– quello si è di afferrare l’unità e l’armonia in così immensa farragine di cose e di potenze, d’abbracciare con pari ardore ciò ch’è dovuto alle scoperte dei secoli trascorsi ed a quelle del tempo in cui viviamo”. Humboldt introduce,
nella geografia immobile di metà ’800, il tempo che scorre. Eppure, nonostante i suoi viaggi in ogni contrada del mondo, il risultato, i cinque monumentali volumi del suo Cosmos, è destinato al fallimento. Le sue meravigliose mappe, che intendono catalogare e portare a unità il caos della vita che pullula sul pianeta trasformandola in una ordinata tassonomia, sono, insieme, un laboratorio di forme e una composizione intellettuale, piuttosto che che una sistematica descrizione dell’oggetto di studio. Perché è proprio questo il centro del problema. È nel tentativo di classificare, catalogare, ordinare le forme del suolo naturale o trasformato dalla mano dell’uomo che la realtà rivela la sua irriducibile complessitá, il suo sostrato enigmatico. È il problema irrisolvibile del rilievo e, insieme, quello della morfologia urbana.

……………………….

Continua a leggere      Editoriale n.19 – Strappa (1)

Aree culturali e crisi della globalizzazione

Cultural areas and the crisis of globalization

editoriale di U+D n.1718

di Giuseppe Strappa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo numero della rivista è dedicato al progetto urbano considerato nel suo rapporto con gli studi sulla forma della città che generano, o almeno spiegano, scelte, disegni, programmi. Nella convinzione che le indagini sulla morfologia urbana siano esse stesse un prodotto dell’ambiente in cui sono maturate, il numero è dedicato anche al tema della formazione e persistenza della nozione di “area culturale” nella condizione contemporanea. Argomento familiare non solo alla scuola muratoriana (si pensi, senza scomodare Vitruvio, alle tante ricerche dei geografi moderni, da Friedrich Ratzel a Carl Sauer). Ma esistono ancora le aree culturali, intendendo con questo termine ambiti sociali, geografici, politici nei quali si è consolidato un insieme di valori, linguaggi, tecniche condivise? In una fase della storia, peraltro, nella quale tutto sembra coesistere, tutto partecipare di uno comune universo, da quello delle immagini a quello economico, all’interno del quale la città si trasforma?
La questione delle specificità legate al contesto pone per noi architetti, in realtà, l’altro problema, assai arduo, della circolazione delle idee e dei progetti di architettura…..

CONTINUA A LEGGERE    Editoriale n.17-18 – Strappa

 

 

 

Carlo Quintelli – Tre concetti per la morfologia urbana dal punto di vista progettuale

Three concepts for the urban morphology from a designing point of view

in U+D Urbanform and Design n. 15 – 2021 (Italian and English text)

The tool of morphological analysis for architectural and urban composition should lead us to critically re-consider the contributions of Italian Schools which have used such a tool in different ways but with a common scientific intention: that of a general critical revision and epistemological re-foundation of the design culture. A revision that cannot fail to involve the thematic node of the relationship between architecture and city despite its phenomenological actualization, the question of typology as a non-univocal but essential component of morphological characterization, and the functional datum in the interpretative key of a physiology of urban and territorial contexts capable of guiding the design choice.
Thus contrasting a kind of temperance design on a cognitive basis to that of an architecture dictated by the functionalism of communication.

https://drive.google.com/file/d/1po9mICvcKphGBED3750sCBecwLi0Pe23/view?usp=sharing